Ho visto cose…

Per riprendere una citazione a me cara…

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare….

Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione

E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.

Ho visto ieri che oltre 130 tra amici e parenti sono arrivati da Napoli e da tutta Italia (Milano, Roma, Bari)…

Ho visto Pino che trasforma una abitazione domestica di campagna nella più squisita delle Trattorie del Gambero Rosso…

Ho visto mia madre rischiare l’ennesimo infarto da divertimento…

Ho visto cosa si prova ad essere su un palco (i gradini di casa) e cantare davanti a molte persone, e la tua memoria si blocca all’improvviso e l’emozione ti frega…

Ho visto il sorriso sul viso di tutti gli invitati e questo mi ha riempito il cuore di gioia…

Ho visto che per divertirsi l’età non conta, visto che il più piccolo degli invitati aveva forse meno di due anni ed il più grande forse più di 70….

Ho visto che divertirsi è la panacea di tutti i mali e ridere fa bene alla salute…

Ho visto una festa di compleanno, la festa di compleanno in cui mi sono divertito di più nella mia vita (scusate ma è vero)…

Ho visto una serata cosi bella che mi sembra di averla vissuta in un sogno, uno splendido sogno…

E tutti quei momenti rimarranno impressi indelebilmente nella mia memoria come statue scolpite nel marmo…

E’ tempo di vivere..

Ci Siamo

Ecco ci siamo, come la notte prima degli esami sono qui ad aspettare che passi la notte per il grande giorno. Il giorno in cui ho deciso di festeggiare i miei “primi 40 anni”. Se avessi scelto oggi invece che domani, sarebbe stato perfetto, la serata è stupenda, cielo sereno, volta stellata, speriamo bene…. Ma non mi voglio gufare da solo, penso positivo. Le notti pr:ma degli esami… ho vissuto molto più in ansia quelle legate a cose ludiche, come quella di stanotte, che a quelle legate ad eventi effettivamente relativi agli studi. La notte prima dello scritto di maturità, la prova di italiano, la passai a fantasticare con Pietro (mio compagno di sventura nonché uno dei miei migliori amici, quelli che consideri nella schiera dei TOP3) sulle tracce di italiano che potevano uscire, il nostro professore, infatti aveva fatto girare, pericolosamente una voce secondo la quale, essendo in contatto con le scuole italiane dell’Australia, riusciva ad avere le tracce in anticipo, essendoci praticamente una giornata di vantaggio rispetto all’emisfero australe! Fu cosi che ci preparammo e ci scrivemmo un grande tema su Ungaretti, che ancora conservo, visto che usci una semplicissima traccia su Manzoni!!!! La notte prima della discussione della tesi di laurea, andai a giocare un partita del torneo di calcio dell’intersociale, tra gli occhi increduli di mia madre. Tra le “notti prima” più esilaranti di quelle che sono stampate nella mia memoria c’è quella di una pasquetta degli anni 80 (probabilmente quella dell’86) la mia prima pasquetta in autonomia senza i genitori, con i miei amici, quelli della parrocchia e tra questi la mia fidanzata (una delle prime storie cd importanti: Maria Antonella) destinazione, tra le più originali del panorama, CAPRI. Ero talmente eccitato che non riuscivo a dormire e per paura di addormentarmi tardi e non svegliarmi poi per l’ora fissata per il rendez vous, le 6.00, presi la decisione di rimanere sveglio tutta la notte. Ma per fare questo e per evitare di essere sopraffatto dalla stanchezza ebbi la geniale idea di farmi 6 dico 6 macchinette del caffè (piccole però). Rimase effettivamente sveglio ma nel traghetto ci fu bisogno dell’intervento dell’esorcista per fermare i miei spasmi! Ora sono qui con Ludovica, mia figlia, eccitata almeno quanto me visto che è ancora sveglia e non sembra avere nessuno idea di dormire. Eppure l’11 settembre è noto per un’altra cosa, ma questa è un’altra storia.. Che la forza sia con me.

Cosa resterà…

degli anni 80… a me, credo parecchie cose che che ne dica il buon  RAF. Parlando della musica, proprio lui, con la sua SELF CONTROL, mi porta alla memoria gli anni in cui STAVO CRESCENDO.

Diciamo che considero il passaggio dalla scuole medie a quelle superiori come un guado della mia vita, il momento più delicato, il momento in cui (probabilmente per ognuno di noi) ci si trova ad un bivio. Incosapevole al momento, mi sono trovato davanti alle SLIDING DOORS della mia vita, ogni decisione presa sulla direzione da prendere sarebbe potuta essere determinate.

A posteriori tutto è andato per il verso giusto, ma potrei definire il mio primo anno alle superiori come il mio ANNO DI PIOMBO, non è un caso che ho un ricorso dello stesso, quasi in bianco e nero.

Posso affermare con tutta sincerità che nella mia vita non ho mai avuto voglai di studiare, o per lo meno di studiare le cose “a dottrina” (nel senso che ho sempre apprfondito SOLO quello che mi incuriosiva), forse fidandomi, scusate l’immodestia, della mia intelligenza che mi ha sempre, o quasi, consentito di raggiungere gli obiettivi con il minimo sforzo (un ritornello dei professori “il ragazzo è intelligente ma svogliato”).  Sempre a posteriori da un lato un pò me ne rammarico, perchè quando mi sono impegnato ho sempre avuto grandi soddisfazioni, dall’altro però posso dire che HO VISSUTO la mia adolescenza…

La prima scelta, completamente sbagliata, fu quella del liceo classico ed in particolare uno dei più tosti di NAPOLI, il Sannazaro. Fui trascinato dalle scelte di gran parte dei miei compagni di classe tra cui Francesco La Gala, che consideravo il mio “amico di scuola” e di cui ho perso completamente notizie.

L’errore fu fatale, considerato che al Classico si studia sul serio. E li mi sono trovato davanti alla prima sliding doors rischiando di scegliere una brutta via… PEr ovviare alle mie mancanze di studio, decisi di sperimentare la cosa di cui avevo sentito molto parlare ma che stando alla scuola privata non ero mai riuscito a mettere in pratica: il FILONE.

Il risultato fu che mi assentai per circa un mese di fila da scuola, all’insaputa dei miei genitori ed in quel mese ne ho vissute di tutti i colori. Aprivo la mattina con un assaggio di frittura alla FRIGGITORIA VOMERO, poi passavo ad una sala giochi dove in un mese ero diventato un campione di GALAGA, il celebberrimo videogioco delle due astronavi attaccate, dopodichè si scendeva verso la VILLA COMUNALE per trovare compagni della ventura e non per passare il resto della mattinata in attesa di tornare a casa.

In quei giorni, appena quattordicenne, sono stato esposto a tutti una serie di rischi e vicende all’insaputa dei miei genitori, senza rendermene conto. A parte il fatto che il fatto di stare in giro mi comportava delle spese superiori e i vari vizi (per fortuna rimasti ad un livello ludico e alimentare) facevano aumentare il mio fabbisogno economico, non riuscendo a coprire più il tutto con la paghetta settimanale, questo mi spingeva, novello Robin Hood, a grattare  per me (i poveri) qualcosa nelle borse e nei portafogli dei miei (i ricchi). Insomma una vera e proppria parentesi grigia.

Ma anche quella la considero un’esperienza, conslusa bene, si fa per dire, non vi dico la faccia di mia madre, quando andò a fare il primo colloquio a scuola, i Professori manco si ricordavano di avere un alunno che si chiamava Aldo Carlotto, e quando tornai a casa quel giorno, giusto per darmi il colpo di grazia mia madre, non contenta, mi chiese pure come era andata a scuola, ed io, con la consueta faccia di corna, risposi pure in senso positivo, ignaro di quello che mi stava scaricando addosso in termini di cazziatone, dfu quel pomeriggio di novembre del 1983 che dissi a mia madre che volevo lasciare per sempre gli studi ed andare a lavorare dal salumiere come garzone!

Una volta che mi resi conto che l’anno era perso, avevo deciso, se non fosse per una questione di orgoglio di continuare con il Classico, poi frequentado l’oratorio, mi passarano altre idee per la testa…